Riprendo dal blog di Clelia Mazzini (http://akatalepsia.blogspot.com/) una delle Elegie Duinesi di Rainer Maria Rilke
Nell'aprile del 1910 fu invitato dalla principessa Maria della Torre Tasso nel suo castello di Duino. In questo splendido luogo Rilke compose le prime elegie, poi terminate in un piccolo castello a Muzot, presso Sierre, nel Canton Vallese in Svizzera, pubblicate nel 1923 con il titolo Duineser Elegien (Elegie duinesi).
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Si racconta che fu la vista della suggestiva scogliera di Duino ad offrirgli il primo spunto. In una rigida mattina di gennaio 1912 il poeta camminava a stento lungo la scogliera mentre la bora soffiava impetuosa sconvolgendo le acque del mare. All'improvviso si dice avvertisse una misteriosa voce interiore che gli dettò i due versi iniziali di quella che sarebbe diventata la prima elegia:
Ma chi se gridassi, mi udrebbe, dalle schiere
degli Angeli? E se anche un Angelo a un tratto
mi stringesse al suo cuore: la sua essenza più forte
mi farebbe morire. Perché il bello non è
che il tremendo al suo inizio, noi lo possiamo reggere ancora,
lo ammiriamo anche tanto, perch'esso è calmo, sdegna
distruggerci. Degli Angeli ciascuno è tremendo.
E così mi rattengo e il richiamo di oscuri singhiozzi
lo soffoco in gola. Ah, di chi mai
ci possiamo valere? Degli Angeli no, degli uomini no,
e i sagaci animali lo notano che , di casa nel mondo interpretato,
non diamo affidamento. Ci resta, forse,
un albero, là sul pendio,
da rivedere un giorno;
ci resta la strada di ieri [...]
(traduzione E. e I. de Portu)
Wer, wenn ich schrie, hörte mich denn aus der Engel
Ordnungen? Und gesetzt selbst , es nähme
einer mich plötzlich ans Herz: ich verginge von seinem
stärkeren Dasein. Denn das Schöne ist nichts
als des Schrecklichen Anfang , den wir noch gerade ertragen,
und wir bewundern es, weil es gelassen verschmäht,
uns zu zerstören. Ein jeder Engel ist schrecklich…
R.M.Rilke, 1. Elegie
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