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La sonata per pianoforte n. 14 in Do diesis minore (denominata dal compositore "Sonata Quasi una fantasia"), più comunemente nota sotto il nome di "Chiaro di luna" (Mondscheinsonate in tedesco), è l'op. 27 n. 2 del catalogo di Ludwig van Beethoven, e venne completata nel 1801.[1] Beethoven dedicò quest'opera alla sua alunna prediletta, la diciassettenne[1] Contessa Giulietta Guicciardi[1], di cui egli era (o era stato) innamorato.[1]
Essa è una delle più famose composizioni per pianoforte di ogni tempo e ampiamente riconosciuta come una delle più importanti opere del periodo classico. Il maestro aggiunse la scritta Quasi una Fantasia perché la struttura non rispecchia quella tradizionale di una sonata, che solitamente consta di quattro movimenti: un allegro (spesso in forma sonata), un adagio, un minuetto o uno scherzo e un altro allegro finale (frequentemente un rondò). Il primo movimento sembra invece omesso da quest'opera, ed è probabilmente questo il motivo per cui Beethoven la denominò Quasi una Fantasia: per indicarne il suo carattere libero e originale.
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