...
una cieca avidità ci spinge a ricercare beni che nuoceranno e che
certo non ci sazieranno mai; proprio noi che, se qualcosa potesse
bastarci, l'avremmo già ottenuta; noi che non pensiamo quale gioia possa
dare non chiedere nulla, come sia meraviglioso essere soddisfatti e non
dipendere dalla sorte. Perciò caro Lucilio, ricorda sempre quanti
vantaggi hai conseguito; e quando guarderai quante persone ti stanno
davanti, pensa a quante ti sono dietro.
Se vuoi essere grato agli dèi e alla tua vita, pensa al numero degli uomini che hai superato.
Ma che hai a che fare tu con gli altri? Hai superato te stesso.
Proponiti una meta da non oltrepassare neppure volendo; allontana
finalmente questi beni pieni di insidie; sembrano migliori quando si
spera di ottenerli che una volta ottenuti.
Se in essi vi fosse sostanza, finirebbero per soddisfare: invece eccitano la sete di chi beve.
Lascia da parte le belle apparenze; e il futuro, dominio dell'incerto
destino, perché implorarlo dalla fortuna? Meglio convincersi a non
chiederlo. Perché, poi, chiedere? Perché ammucchiare, dimenticando la
fragilità umana? Perché affannarsi? Ecco, questo giorno è l'ultimo; se
non lo è, è vicino all'ultimo. Stammi bene.
Lucio Anneo Seneca,
Se vuoi essere grato agli dèi e alla tua vita, pensa al numero degli uomini che hai superato.
Ma che hai a che fare tu con gli altri? Hai superato te stesso. Proponiti una meta da non oltrepassare neppure volendo; allontana finalmente questi beni pieni di insidie; sembrano migliori quando si spera di ottenerli che una volta ottenuti.
Se in essi vi fosse sostanza, finirebbero per soddisfare: invece eccitano la sete di chi beve.
Lascia da parte le belle apparenze; e il futuro, dominio dell'incerto destino, perché implorarlo dalla fortuna? Meglio convincersi a non chiederlo. Perché, poi, chiedere? Perché ammucchiare, dimenticando la fragilità umana? Perché affannarsi? Ecco, questo giorno è l'ultimo; se non lo è, è vicino all'ultimo. Stammi bene.
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