...La
nave, quando fu chiaramente visibile sul pelo dei flutti plumbei coi
suoi brandelli di nebbia che qua e là l'ovattavano lacerandosi, apparve
come un imbiancato monastero dopo la bufera, piantato su un fosco
precipizio dei Pirenei. Ma non fu
soltanto una somiglianza fantastica, quella che subito, per un istante,
quasi indusse Capitan Delano a credere di avere innanzi nientemeno che
un carico di monaci. Chini sulle murate stavano molti che, nell'incerta
distanza, parevano davvero una congrega di scuri cappucci; mentre
s'intravedevano a sbalzi per i portelli aperti altre scure figure
irrequiete, come di monaci veri che passeggiassero nei loro corridoi.
Accostandosi dell'altro, questa parvenza dileguò e si vide chiaramente
la natura della nave - una mercantile spagnola di prima classe, in
trasporto di schiavi neri e altra merce di valore da uno scalo coloniale
all'altro. Era un legno assai grande e a suo tempo doveva essere stato
bellissimo, come in quei giorni se ne incontravano di tanto in tanto in
quelle acque: vecchie tesoriere di Acapulco ormai sostituite, o fregate
della regia flotta spagnola messe a riposo, che, come antiquati palazzi
italiani, conservavano tuttora, scadute di padrone, tracce della passata
grandezza...
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