sabato 29 marzo 2008

Madonna degli orti








Cercai di rimediare
alla famiglia distrutta
dicendo a me stesso
che dovevo lottare.

Girai intorno:

“non c’è lavoro”, dissero.

Terra amata…
Partito Emanuele,
andata mia madre,
partirono gli amici:
dovevo andare.


Stavo tra quattro case
“Madonna degli orti”,
la chiamano:
Madonna d’emigrazione





(lettera alla redazione del sito ''Scrivere'')
In molti, lungo gli anni ’50 partivano dalla Madonna degli Orti, un gruppo di case aggrappato alla collina che dalla Cattedrale scende a valle

Partivano per la crisi economica, per la mancanza di un lavoro… anni duri, quelli…E’ storia della mia terra …chiudevano le miniere di lignite e l’industria del cotone entrava in crisi.

C’è sin dalla fondazione della Società Terni, sorta nel 1884, una stretta connessione tra gli insediamenti industriali del ternano e quelli dello spoletino.
E fu proprio alla cessazione di una delle attività più strettamente legate alla Società Terni, le Miniere di Morgnano, che dobbiamo il regresso di quel periodo con tutto ciò che ebbe a significare in termini di costi umani e disagio sociale.
La ripresa fu difficile. Dobbiamo a quel periodo l’emigrazione verso i paesi economicamente più evoluti del Nord: la forte presenza di cittadini nell’area di Zurigo e di Sciaffusa; l’emigrazione a Marcinelle, in Belgio.
Furono anni durissimi

Emanuele esiste, vive a Zurigo ma potrebbe chiamarsi Francesco, Matteo, Stefano.
Partì anche Francesco. Matteo andò in Belgio. Stefano in Canada e non l’ho più rivisto.
“Madonna degli orti” è parte della raccolta di poesie “Emigrante” pubblicata nel 1974 a cura di una piccola casa editrice. Nel 1975 il libro venne ristampato dalla Regione dell’Umbria.