martedì 16 febbraio 2010

Mario Luzi - Notizie a Giuseppina dopo tanti anni




René Magritte

Che speri, che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua dove nel sole le burrasche
hanno una voce altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane ?

Mi trovo qui a questa età che sai,
né giovane né vecchio, attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri e n’esci illesa.

Tutto l’altro che deve essere è ancora,
il fiume scorre, la campagna è varia,
grandina, spiove, qualche cane latra,
esce la luna, niente si riscuote,
niente dal lungo sonno avventuroso.
Mario Luzi





La lirica è tratta dalla raccolta Primizie del deserto ed è una lettera che il poeta invia ad una donna da lui amata nella giovinezza…..un’ immagine che torna a visitarlo all’improvviso sullo sfondo di un paesaggio, nel quale anche se c’è il sole si avverte l’eco di violente burrasche. Il poeta è giunto a metà della sua vita e si trova in una condizione di attesa e di sospensione; prova un senso di assoluto disinteresse nei confronti dell’esistenza.; anche il ricordo di lei non ha il potere di mutare i suoi pensieri: allo stato d’animo del poeta corrisponde l’avvicendarsi immutato degli eventi naturali in cui l’uomo riconosce un’immagine del proprio destino.
La poesia, scrive Giovanni Barberi Squarotti, ‘’ e una delle più alte espressioni della condizione di estraneità dell’uomo alle cose e ai sentimenti che è uno dei grandi motivi poetici della poesia novecentesca’’.

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