sabato 21 agosto 2010

Edith Södergran - Notturno


Ho intonato un canto.
Venuto non so da dove –
è scivolato come seta sulle mie corde.
Che sia dovuto agli sciolti capelli neri della notte?
O forse ai bianchi tratti sognanti della luna?
E la notte cantava, cantava
della solitudine che cullando a tutto dà pace,
cantava delle sognanti naiadi,
dei ruscelli senza brusio, del segreto della gora...
La notte aveva il fiato sospeso –
una rosa mi si è avvizzita tra le mani –
e tale la quiete come fosse svanito l'ultimo sospiro
del tutto.




Edith Irene Södergran (San Pietroburgo, 4 aprile 1892 - Raivola, 24 giugno 1923) è stata una poetessa finlandese di lingua svedese. Iniziatrice dell’espressionismo in Finlandia, ha influenzato la lirica in lingua svedese fra le due guerre mondiali.
Debuttò nel 1916 con la raccolta Poesie, in versi liberi, alla quale seguirono Lira di settembre del 1918, L’altare delle rose del 1919, L’ombra del futuro del 1920 e Il paese che non esiste del 1925.
Tramite l’uso di vari mezzi stilistici, cantava la bellezza e la ricchezza della vita, e alternava visioni di beatitudine ultraterrena a momenti di malinconica rassegnazione, in un personale mondo di immagini.

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