giovedì 18 settembre 2014

Giacomo Leopardi da una lettera al cugino Giuseppe Melchiorri



Io non ho scritto in vita mia se non pochissime e brevi poesie. Nello scriverle non ho mai seguìto altro che un'ispirazione (o frenesia), sopraggiungendo la quale, in due minuti io formavo il disegno e la distribuzione di tutto il componimento. Fatto questo, soglio sempre aspettare che mi torni un altro momento, e tornandomi (che ordinariamente non succede se non di là a qualche mese), mi pongo allora a comporre, ma con tanta lentezza, che non mi è possibile di terminare una poesia, benché brevissima, in meno di due o tre settimane. Questo è il mio metodo, e se l'ispirazione non mi nasce da sé, più facilmente uscirebbe acqua da un tronco, che un solo verso dal mio cervello.


Giacomo Leopardi
da una lettera al cugino Giuseppe Melchiorri
del 5 marzo 1824

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