giovedì 11 febbraio 2010

Giorgio Caproni - PREGHIERA


Anima mia, leggera
va’ a Livorno, ti prego.
E con la tua candela
Timida, di nottetempo
fa’ un giro; e, se n’hai il tempo,
perlustra e scruta, e scrivi
se per caso Anna Picchi
è ancora viva tra i vivi.

Proprio quest’oggi torno,
deluso, da Livorno.
Ma tu, tanto più netta Aggiungi immagine
di me, la camicetta
ricorderai, e il rubino
di sangue, sul serpentino
d’oro che lei portava
sul petto, dove s’appannava.

Anima mia, sii brava
e va’ in cerca di lei.
Tu sai cosa darei
se la incontrassi per strada

http://www.giacomomanzu.com/



Preghiera è un testo tratto dalla raccolta ‘’Il seme del piangere’’ che Caproni ha dedicato alla memoria della madre. Il testo procede come una ballata medioevale e il poeta , in questo come in altri componimenti, immagina di parlare alla propria anima come ad una entità staccata dal corpo, rivolgendole una preghiera.
Le chiede di andare a Livorno, nella sua città natale per cercare la madre…. per vedere se è ancora tra i vivi. Il poeta che c’è appena stato non è riuscito a trovarla e per questo, deluso, si rivolge alla propria anima che sicuramente ha una memoria migliore della sua.
In realtà la donna è già morta ….un fatto, questo, che conferisce alla preghiera del figlio un significato intensamente patetico nonostante l’estrosità dell’invenzione e il tono leggero del testo .
Una ‘’preghiera’’ che cerca di violare le leggi del tempo cioè della vita e della morte, del prima e del dopo come può accadere solo nei miracoli o nei sogni.

2 commenti:

ivy ha detto...

que lindo!

a ternura implícita nesta busca deixa-me deveras enternecida... afinal, todas as mães desejam marcar de forma positiva os seus filhos - ou talvez seja apenas o meu mais profundo desejo...!

beijos, amigo mio

marcella candido cianchetti ha detto...

bello bello ciao