mercoledì 12 settembre 2012

Karin Boye


Karin Boye


Come posso dire se la tua voce è bella
So soltanto che mi penetra
E mi fa tremare come una foglia
E mi lacera e mi dirompe.


Cosa so della tua pelle e delle tue membra.

Mi scuote soltanto che sono tue,
così che per me non c’è sonno né riposo,
finchè non saranno mie


Statua di Karin Boye a Göteborg
.
Sono in pace
e di questo sono grata al mio destino
perché non ti ho mai perso del tutto.
Così come una perla nasce in una conchiglia
in me fiorisce dolcemente il tuo essere
e se mai giungesse il giorno
in cui volessi dimenticarti
sarebbe il mio stesso sangue
a ricordarmi che io e te siamo una cosa sola.
Non sono io a dirlo,
ma gli dèi.

Karin Boye


Memory
[1922] in Complete Poems

Karin Maria Boye (Göteborg, 26 ottobre 1900 – 24 aprile 1941) [1] è stata una scrittrice e poetessa svedese.
Nel 1909 si trasferì con la famiglia a Stoccolma e dal 1921 al 1926 studiò presso l'Università di Uppsala. Dopo la Prima guerra mondiale aderì al movimento pacifista Clarté e viaggiò in Europa: visitò l'URSS nel 1928, la Germania nel 1932 e la Grecia nel 1938.

Conosciuta principalmente come poetessa, scrisse anche diversi saggi e cinque romanzi. Debuttò nel 1922 con la raccolta di poesie Moln ("Nuvole"). La sua opera più nota internazionalmente è Kallocaina, un romanzo distopico basato sulle sue impressioni di viaggio in Germania e URSS, pubblicato nel 1940.
Il romanzo è il ritratto di una società distopica sullo stile di quella descritta otto anni dopo da George Orwell nel suo 1984. Nel racconto uno scienziato idealista di nome Leo Kall inventa la Kallocaina, una sorta di moderno siero della verità.
Fonte Wikipedia

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