mercoledì 4 luglio 2007

Lettera



Caro Giovanni

La parola poetica, per molti, rappresenta una modalità conoscitiva privilegiata, complementare e necessaria alla ricerca di se o alla comprensione del mondo in cui viviamo.
Segna i passi, raccoglie le distanze e le racconta.
In alcuni, la ricerca poetica porta i segni di una continua spoliazione sino alla nudità estrema mentre per altri l’effervescenza creativa delle metafore scopre e rinnova simboli già acquisiti all’uso da immettere, ex novo, nel circuito letterario
Altri … potrei citare alcuni autori che hanno, come te, dovuto abbandonare l’esperienza del Club … sono alla ricerca continua di un dialogo ….. ininterrotto e intenso ….. con gli autori antichi e moderni, poeti o artisti realizzando una sorta di polifonia entro la quale il lavoro (la ricerca) artistico a latere agisce come impulso poetico. Un tentativo di arte totale.
C’è poi chi, io probabilmente tra questi , scrive e basta, felice di farlo e non pretende altro cioè non cerca il consenso della critica e non pensa di arrivare a livelli più elevati.
Scrive, felice di farlo, per vivere e comunicare
C’è chi, io tra questi, ‘’ legge il grande libro del creato facendo memoria della terra dell’origine cui il cuore aspira tornare ‘’. Dio è buono !
C’è poi chi ….
In breve non comprendo le ragioni di chi condanna perché è troppo ‘’giovane’’ e quindi incapace di scendere nel vissuto e nella ricerca poetica dell’altro o troppo ‘’vecchio’’ per comprendere i percorsi che l’arte e la ricerca artistica inevitabilmente comportano.
Tu, caro amico, sei un ‘’giovane vecchio’’ impenitente cultore della ‘’luce che è vita’’ …… a prescindere.
E questa è la strada … è fatta di porte che si aprono, si chiudono … di paesaggi che scorrono a volte montuosi altre volte pianeggianti.
Una strada … complessa pur nell’apparente fluidità del dettato … che investe ogni aspetto della vita: la gioia e il dolore, la commozione, la preghiera, i momenti di angoscia, di solitudine esistenziale, il deserto interiore, la stanchezza del vivere: La speranza !
E chi se ne frega, allora, se una porta si chiude. ……. Continuiamo a vivere, a scrivere, a soffrire e amare. Se siamo nel deserto (della poesia) lottiamo per uscirne.
E chi se ne frega se ‘’ rinunciamo ’’ a pubblicare i nostri pensieri. Nelle piazze e nelle strade c’è sempre bisogno di poesia.
Buona vita amico mio.

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