venerdì 18 febbraio 2011

Ungaretti … il periodo milanese II

Uomo che cammina nel deserto (Marinella Albora)
.
Scrive Ungaretti :

’Sono nato al limite del deserto e il miraggio del deserto è il primo stimolo della mia poesia …..
E’ il deserto il primo stimolo, lo stimolo iniziale, lo stimolo che da moto poi alla poesia che può esprimere anche una diversa realtà, una realtà ubertosa, ma insomma partendo da questo nulla, da questo nulla e da questo sentimento di questo nulla sul quale non si fondano che delle illusioni che portano a perdizione. ‘’


Le dodici poesie del periodo milanese
pubblicate, via via sulla rivista futurista ‘’Lacerba’’ chiudono la fase più strettamente sperimentale della sua opera e preannunciano una lunga, fortunata avventura poetica.

‘’Agonia’’,
che in nove versi racchiude l’arsura del deserto e i suoi miraggi contiene anche un progetto di vita e di poesia ….

Morire come le allodole assetate
sul miraggio
O come la quaglia
passato il mare
nei primi cespugli
perché di volare
non ha più voglia
Ma non vivere di lamento
come un cardellino accecato


’Notte di maggio’’
dove affiora come una fitta al cuore la città dell’infanzia ….

Il cielo pone in capo
ai minareti
ghirlande di lumini


’Silenzio’’,

dove il ricordo della città natale Alessandria per sempre persa e per sempre ritrovata per via di poesia, diventa l’espressione di un ritorno nostalgico verso una città sospesa in una solarità radiosa che il poeta ha lasciato una sera d’estate, vedendola sparire come in un ultimo abbraccio di luci.

Conosco una città
che ogni giorno s’empie di sole
e tutto è rapito in quel momento
Me ne sono andato una sera
Nel cuore durava il limio
delle cicale
Dal bastimento
verniciato di bianco
ho visto
la mia città sparire
lasciando
un poco
un abbraccio di lumi nell’aria torbida
sospesi.

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