sabato 5 febbraio 2011

1 commento:

Roosdaii ha detto...

Edward Hopper è conosciuto come il pittore della solitudine, che dipingeva l'attesa, la suspence, un'emozione ancora non espressa ma che è presente nella mente dello spettatore che riesce a fermarsi, che ha la pazienza di osservare.
Quando sono andata alla mostra a lui dedicata,a Roma, sono rimasta davvero colpita da questo aspetto, saper aspettare,pazientare.
Il mio amico mi ha lasciato in asso, io me la prendo comoda durante la visita dei musei (spesso risulto insopportabile)
in questa occasione però la lentezza era giustificata.
Grazie alla lentezza riusciamo a cogliere il dettaglio, l'emozione che non si è ancora espressa ma che ha l'opportunità di maturare in noi.
Grazie per questo splendido omaggio ad uno dei più poeti più sensibili,anche se considerato tra i più freddi, in realtà la freddezza è apparente, la carica emotiva è interna.
''Se potessi esprimerlo con le parole non ci sarebbe nessuna ragione per dipingerlo.''
La ragazza che prende la tazza di tè da sola,(mi piace pensare che sia tè)
i ragazzi che si fermano sul portico,le case dalle finestre illuminate,l'uomo che legge il giornale mentre altri signori probabilmente suoi amici discutono fuori, e la signora che gli sta di fronte, anche lei da sola, sembra osservarlo ma lo sguardo è come assente.