venerdì 23 novembre 2012

Giuseppe Ungaretti - VARIAZIONI SU NULLA

Ottone Rosai



da LA TERRA PROMESSA - da CORI DESCRITTIVI DI STATI D'ANIMO DI DIDONE
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Quel nonnulla di sabbia che trascorre
Dalla clessidra muto e va posandosi,
E, fugaci, le impronte sul carnato,
Sul carnato che muore, d'una nube...
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Poi mano che rovescia la clessidra,
Il ritorno per muoversi, di sabbia,
Il farsi argentea tacito di nube
Ai primi brevi lividi dell'alba...
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La mano in ombra la clessidra volse,
E, di sabbia, il nonnulla che trascorre
Silente, è unica cosa che ormai s'oda
E, essendo udita, in buio non scompaia.
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Ottone Rosai

Figlio di emigrati che nasce ad Alessandria d'Egitto, dai genitori, o meglio dalla madre, sente parlare della ''mitica'' Italia. La concepisce un pò in sogno e un pò secondo letteratura come una terra ideale che chissà quando mai potrà raggiungere. In effetti la raggiungerà, ma la amerà sempre di un amore condizionato da questa nascita lontana, da questa nascita caratterizzata dalla emigrazione.
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La terra Promessa è un'opera incompiuta, alla quale, stando alle dichiarazioni del poeta, egli cominciò a lavorare nel 1932.
Sarebbe stato un poema drammatico, in cui figure come quella di Enea, Didone, Palinuro sarebbero stati simboli di condizione dell'animo.
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E', in fondo, il vero poema di Ungaretti, di questo Ungaretti alla perpetua ricerca di una patria,..... che ha sempre temuto di dover stare senza patria e senza casa e che, una volta raggiunta l'Italia, proietta questa patria ormai reale in una sfera ideale.
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Si ha così La terra Promessa, ossia il tema di un libro che non si poteva compiere, che doveva restare incompiuto perchè se la terra promessa fosse stata raggiunta non sarebbe stata più tale.

Ottone Rosai


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