martedì 20 gennaio 2009

Il primo discorso di Obama da presidente e la poesia "Praise song for the day" di Elizabeth Alexander

Di seguito pubblico la sintesi del discorso, bellissimo, che Obama ha rivolto alla Nazione Americana e agli uomini e alle donne, alle Nazioni del mondo intero. A parlato a braccio... ed io sono con lui.
.BUONA FORTUNA PRESIDENTE !




Il primo discorso di Obama da presidente




Max Liebermann
.

Durante la cerimonia di investitura, Elizabeth Alexander, nata ad Harlem e capo del dipartimento di studi afroamericani all’Università di Yale, ha letto la sua poesia Praise Song for the Day, seguita dalla benedizione del reverendo Joseph Lowery e dall’inno nazionale eseguito dalla banda della Marina….. Roma, 20 gen. (Apcom)
.

"Inno di lode per questa giornata"
."Ogni giorno viviamo le nostre vite, incrociandoci, attirando i nostri sguardi oppure no, sul punto di parlare o parlando. Intorno a noi il rumore, intorno a noi il rumore e rovi e spine e il frastuono, ciascuno dei nostri antenati sulla nostra lingua.
Qualcuno sta cucendo l'orlo di una gonna, rattoppando un'uniforme, sistemando un pneumatico, riparando le cose da riparare.
Da qualche parte, qualcuno sta provando a fare musica con un paio di mestoli di legno su un barile di benzina, con un violoncello, con uno stereo portatile, un'armonica, la voce.
Una donna aspetta l'autobus con il figlio.
Un contadino scruta il cielo che cambia; un insegnante ordina: "Tirate fuori le matite. Iniziate".

Ci incontriamo tutti nelle parole.
Parole taglienti o vellutate, sussurrate o declamate, parole su cui riflettere e riflettere ancora.
Attraversiamo strade sterrate o autostrade che segnano la volontà di qualcuno, e altri che hanno detto:
"Devo vedere che cosa c'è dall'altro lato, so che c'è qualcosa di meglio alla fine della strada".
Abbiamo bisogno di trovare un posto dove essere al sicuro; andiamo dritti verso ciò che non possiamo ancora vedere.
Ditelo chiaramente, dite che molti sono morti in nome di questo giorno.
Cantate i nomi dei morti che ci hanno portato qui, che hanno posato i binari, eretto i ponti, raccolto il cotone e l'insalata, costruito mattone dopo mattone gli edifici risplendenti nei quali avrebbero poi lavorato e che avrebbero tenuto puliti.
Un inno di lode per questa lotta, un inno di lode per questo giorno; un inno di lode per ogni cartello scritto a mano, per ogni lettura al tavolo di una cucina.
Qualcuno vive secondo la massima
"Ama il prossimo tuo come te stesso";
altri secondo "Primo non far male a nessuno" o "Non prendere più di quanto tu abbia bisogno".
Ma se la parola più potente fosse l'amore?
L'amore che va al di là di quello coniugale, filiale, patriottico;
l'amore che getta una luce sempre più ampia, l'amore che non ha bisogno di prevenire il dolore.
In questa nitida scintilla, quest'aria invernale, tutto è possibile, qualsiasi frase può essere iniziata.
Sull'orlo, sul ciglio, sulla cuspide - un inno di lode per fare un passo in quella luce".

Antonio Berni - disoccupati.

Versione originale della poesia di Elizabeth Alexander:
."Praise song for the day"
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"Each day we go about our business, walking past each other, catching each others' eyes or not, about to speak or speaking. All about us is noise. All about us is noise and bramble, thorn and din, each one of our ancestors on our tongues. Someone is stitching up a hem, darning a hole in a uniform, patching a tire, repairing the things in need of repair.
Someone is trying to make music somewhere with a pair of wooden spoons on an oil drum with cello, boom box, harmonica, voice.
A woman and her son wait for the bus.
A farmer consider the changing sky; A teacher says, "Take out your pencils. Begin."
We encounter each other in words, Words spiny or smooth, whispered or declaimed; Words to consider, reconsider.
We cross dirt roads and highways that mark the will of someone and then others who said, "I need to see what's on the other side; I know there's something better down the road."
We need to find a place where we are safe; We walk into that which we cannot yet see.
Say it plain, that many have died for this day. Sing the names of the dead who brought us here, who laid the train tracks, raised the bridges, picked the cotton and the lettuce, built brick by brick the glittering edifices they would then keep clean and work inside of.
Praise song for struggle; praise song for the day. Praise song for every hand-lettered sign; The figuring it out at kitchen tables.
Some live by "Love thy neighbor as thy self."
Others by "first do no harm", or "take no more than you need".
What if the mightiest word is love, love beyond marital, filial, national. Love that casts a widening pool of light. Love with no need to preempt grievance.
In today's sharp sparkle, this winter air, anything can be made, any sentence begun.

On the brink, on the brim, on the cusp -- praise song for walking forward in that light.
.
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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Que Deus abençoe Barack Obama!
Que Deus abençoe o mundo!

um beijo, com carinho,
Iveta

Anonimo ha detto...

Obrigado, Iveta, por sua amizade.

Barak Obama e Deus abençoe a todos nós.

Quinta-feira, no hospital dentro de 29 ...
A espera é longa
Eu confio em Deus para o ensaio

Se você digitar resposta.
Continuam a viver nos Estados Unidos?
Um beijo, com carinho,
Nino

Ojo de fuego ha detto...

He entendido algo de Obama pero poco más.

Besos

Anonimo ha detto...

Ojo de fuego...Obama, mi querido amigo desconocido y lejano, es la esperanza para todos nosotros.

En resumen, el jueves 29 de enero de entrar en un hospital para la cirugía ...
Esperamos que bien. Dicen que es de ruedas

Le doy las gracias por su amistad
Nino

Ojo de fuego ha detto...

Pues espero que todo vaya sobre ruedas, o sea que todo vaya muy bien.
Muchos besos

Anonimo ha detto...

Muy bien,Ojo de fuego,estará bien
Hola y gracias
Nino