Occhio tondo tra le sbarre.
Palpebra, sfarfallante animale,
voga verso l'alto,
fa passare uno sguardo.
Iride, natante, opaca e senza sogni:
sarà prossimo, il cielo, grigio-cuore.
Storta, nel beccuccio di ferro,
la scheggia fumigante.
Al senso che la luce prende
tu indovini l'anima.
(Fossi io come te. Tu come me.
Non sottostanno forse
al medesimo vento?
Siamo estranei.)
Pavimento. Sopra,
l'una accanto all'altra, le due
pozzanghere grigio-cuore:
due
bocconi di silenzio
Paul Celan , il cui vero nome è Antschel, nacque nel 1929 a Czenowitz in Bucovina (regione oggi divisa fra Ucraina e Romania), da famiglia ebrea. In seguito all’occupazione di Czenowitz da parte delle armate hitleriane nel 1941, i genitori vennero deportati nei campi di concentramento dove morirono mentre Paul venne inviato ai lavori forzati. Dopo la guerra Celan si reca a Bucarest per poi, nel 1947, fuggendo dall'occupazione sovietica trasferirsi a Vienna dove pubblicò la sua prima raccolta di poesie. ( Der Sand aus Urnen – la sabbia delle urne ) in pochi esemplari che poi mandò al macero.
In questo periodo, oltre a vari personaggi dell'ambiente surrealista, Celan conosce la poetessa Bachmann, con cui vive una breve e intensa relazione. Pubblica poi un breve saggio, dal titolo "Edgar Jenè und der traum von träume". A luglio Celan abbandona Vienna per Parigi, dove all'ENS si iscrive ai corsi di germanistica e filologia.
Nel 1959 inizia il lavoro come lettore di lingua tedesca all'ENS, che continuerà fino alla morte; continua parallelamente l'attività di traduttore (importanti le traduzioni da Mandel'stam e Valery), pubblica "Sprachgitter" (= "Grata di linguaggio") e, in seguito a un mancato incontro con Adorno, scrive un piccolo racconto dal titolo "Gespräch im gebirge" (= "Conversazione nella montagna"). È in questo stesso anno che conosce Szondi e Bollack.
***
Durante i moti studenteschi parigini del 1968 Celan si mostra dapprima solidale con la protesta, per poi dissociarsi quando questa ricorre a schemi ideologici autoritari e violenti. In autunno pubblica "Fadensonnen" (= "Filamenti di sole"), l'ultima antologia edita in vita, e l'anno successivo "Schwarzmaut" (= "Pedaggio al nero"), una plaquette illustrata con acquerelli, contenente il primo nucleo della raccolta postuma "Lichtzwang" (= "Luce coatta"). A fine anno compie un viaggio in Israele.
Del 1970 sono le ultime letture pubbliche di poesie, fra cui una a Friburgo, in presenza di Heidegger, che viene rimproverato da Celan per la disattenzione con cui lo ascolta. Presumibilmente il 20 aprile si suicida gettandosi nelle acque della Senna; il cadavere viene ritrovato da un pescatore solo il 1° maggio. Postume escono tre raccolte di sue poesie, che Celan aveva portato a termine prima della morte: la già citata "Lichtzwang", "Schneepart" (= "Parte di neve") e "Zeitgehöft" (= "Dimora del tempo").
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