lunedì 4 ottobre 2010

San Francesco d'Assisi


Preghiera di San Francesco

Oh Signore, fa di me uno strumento della tua pace
dove è odio, fa che io porti l'amore
dove è offesa, che io porti il perdono,
dove è discordia, che io porti l'unione,
dove è dubbio, che io porti la fede,
dove è errore, che io porti la verità,
dove è disperazione, che io porti la speranza,
dove è tristezza, che io porti la gioia,
dove sono le tenebre, che io porti la luce.
Maestro, fa che io non cerchi tanto
di essere consolato, quanto di consolare,
di essere compreso, quanto di comprendere,
di essere amato, quanto di amare.
Perchè è
dando, che si riceve,
perdonando, che si è perdonati,
morendo, che si resuscita a vita eterna.



Cantico delle creature


Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.

Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ene dignu te mentovare

Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
da Te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si', mi' Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et preziose et belle.

Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
Et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.

Laudato si', mi' Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra madre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba…

Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infirmitate et tribulatione.

Beati quelli ke 'l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po' skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.

Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.

Secondo quanto ci ha tramandato la tradizione medioevale, San Francesco compose il Cantico delle creture ( o Cantico di frate sole ) in tre momenti: i primi 22 versi - che sono le lodi vere e proprie delle creature al Creatore - li improvvisò nell'orto di San Damiano quando era fortemente tormentato dalle infermità e dalle stimmate. Successivamente aggiunse i versi 23 - 26 per ricordare la conciliazione avvenuta per sua intercessione tra il Vescovo e il Podesta di Assisi. La parte finale - che celebra le lodi della morte - il santo le dettò quando si sentì prossimo a morire.

Il Cantico, che pur si colloca nel periodo più travagliato dell'esistenza di San Francesco, è un inno di gioiosa esaltazione che le creature, insieme al Poeta, innalzano all'infinita bontà del Signore.

Tutto ciò che Dio ha creato è buono e bello: buoni e belli sono il sole, la luna e le stelle... l'aria - sia quando è serena che quando è nuvolosa -, l'acqua e il fuoco, la terra con i suoi frutti e fiori; ma belle e buone sono anche le tribolazioni perchè quando più si è tribolati tanto più si è in '' perfetta letizia ''.

Bella e buona e perfino la morte - ''sora nostra morte coprporale'' -, perchè essa schiude a chi l'ha meritata vivendo umilmente e nella grazia di Dio la felicità del paradiso.

1 commento:

Ojo de fuego ha detto...

Recuerdo hace años cuando leí la historia de San Francisco de Asis. Vivía dentro del amor. Adoraba a los animales, a la naturaleza y a todo lo que somos.

Estaba enamorado de la vida.

Besos