martedì 30 dicembre 2008

UN TEATRO STUPEFACENTE

Walter Richard Sickert
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Un amico mi ha regalato una poesia. È di Wisława Szymborska , poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura nel 1996.
Si intitola Nell’arca e alcuni versi vorrei portarli con me nell’anno nuovo.
« Comincia a cadere una pioggia incessante » dicono.
« Nell’arca, e dove mai potreste andare: voi, poesie per una sola voce, slanci privati, talenti non indispensabili, curiosità superflua, afflizioni e paure di modesta portata, e tu, voglia di guardare le cose dai sei lati…
Nell’arca: piani per il lontano futuro, gioia per le differenze, ammirazione per i migliori, scelta non limitata a uno dei due, scrupoli antiquati, tempo per riflettere, e tu, fede che tutto ciò un giorno potrà ancora servire.
Per riguardo ai bambini che continuiamo a essere, le favole sono a lieto fine. Anche qui non c’è altro finale che si addica » .
Nel discorso del Nobel, aveva evocato l’intero universo, con le sue distanze abissali, le stelle infinitamente lontane, i pianeti « già morti o ancora morti » , per ricordare che qualunque cosa ne pensiamo, « spaventati dalla sua immensità e dalla nostra impotenza, amareggiati dalla sua indifferenza rispetto alle sofferenze individuali... qualunque cosa noi pensiamo di questo smisurato teatro, il mondo è stupefacente » .

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Ad alcuni piace la poesia
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Ad alcuni -
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza,
ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse due su mille.
Piace -
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.
La poesia -ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
Come alla salvezza di un corrimano.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Buon anno!
Spero ci sia un po' di poesia... tanto per rimanere in tema.
P.