martedì 13 aprile 2010

Salvatore Quasimodo - ALLE FRONDE DEI SALICI.

Claude Monet


E come potevano noi cantare
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
.
In un linguaggio ricco di reminiscenze bibliche, intessuto di metafore, Quasimodo spiega il suo silenzio poetico in tempi di guerra.
Come gli Ebrei, durante uno dei periodi più bui della loro storia , avevano appeso, in segno di lutto, le loro cetre ai rami dei salici, così i poeti durante la guerra avevano rinunciato al canto, il loro unico bene, come voto offerto per propiziare la fine delle lotte e delle stragi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu