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«Che
fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore degli
eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno
demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono
rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita». Gli fu detto: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore».
Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da
spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore
non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non
era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non
era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. Come l’udì, Elia si coprì il volto
con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco,
sentì una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono
pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti
hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno
ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita».
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I primi Carmelitani
Il Primo Libro dei Re,
un libro storico della Bibbia, racconta che il profeta Elia raccolse
una comunità di uomini sul monte Carmelo, che in aramaico significa
"giardino", ed operò in difesa della purezza della fede nel Dio di
Israele, vincendo una sfida contro i sacerdoti del dio Baal.
A
causa del legame col profeta Elia, dovettero stabilirvisi prestissimo
comunità monastiche cristiane, e i crociati, quando vi giunsero dall'XI
secolo, vi trovarono già dei religiosi insediati, forse di rito
maronita, che si ritenevano successori dei discepoli del profeta Elia e
seguivano la regola di san Basilio. Probabilmente verso la fine della
terza crociata (1189-1191) alcuni crociati e pellegrini si unirono a
loro presso la "fonte di Elia", per condurre una vita eremitica,
imitando il profeta biblico, anche se in chiave cristiana: attorno al
1154 si ritirò sul monte il nobile francese Bertoldo, giunto in
Palestina assieme al cugino Aimerio di Limoges, patriarca di Antiochia,
e riunì gli eremiti a vita cenobitica. I religiosi edificarono una
chiesetta in mezzo alle loro celle e la dedicarono alla Vergine:
presero quindi il nome di "Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo".
Il
Carmelo ha acquisito subito i suoi due elementi caratterizzanti: il
riferimento ad Elia ed il legame a Maria. Dal profeta ha ereditato il
desiderio di interiorizzarne la Parola nel cuore per testimoniarne la
presenza nel mondo; con Maria si impegna a vivere con la stessa
profondità di unione a Cristo che caratterizzò la Madonna. (Wikipedia)
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Testimonianza
Camminavo
ieri sera in giardino dopo il tramonto e pensavo a quel silenzio che
fasciava di bellezza il giorno trascorso mentre lo scampanio delle
greggi sulle colline vicine accompagnavano le ombre che scendevano. Un
silenzio carico di parola e di vita. Silenzio: la parola preferita di
Dio! Quante sillabe lasciate tutt'attorno, sillabe da ricomporre nello
spazio di quei confini interiori aperti all'incanto. Quando il buio
ormai era completo e tornavo sui miei passi per rientrare mi è passato
addosso un brivido e un tremore: ho pensato a quanti non avevano una
porta da aprire e dei volti da incontrare. Le immagini si
sovrapponevano, e il silenzio era diventato una spada, una minaccia.
Somigliava a una distesa senza orizzonti di tenebra e di sabbia. Mi
sembrava di portare addosso un peso insostenibile, il dramma di chi
viveva nel deserto dell'abbandono e il panico di chi non aveva sentieri
tracciati da seguire, ma solo e sempre sabbia... E come un lampo mi sono
ritrovata nel deserto di ventisei anni fa quando il silenzio non mi
parlava, ma era un'incognita da scoprire. © Januacoeli.it
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Preghiera alla Vergine del Monte Carmelo
Fior del Carmelo, vite fiorita,
splendore del cielo,
tu solamente sei vergine e madre.
Madre mite, pura nel cuore,
ai figli tuoi sii propizia, stella del mare.
Ceppo di Jesse, che produce il fiore,
a noi concedi di rimanere con te per sempre.
Giglio cresciuto tra alte spine,
conserva pure le menti fragili e dona aiuto.
Forte armatura dei combattenti,
la guerra infuria, poni a difesa lo scapolare.
Nell’incertezza dacci consiglio,
nella sventura, dal cielo impetra consolazione.
Madre e Signora del tuo Carmelo,
di quella gioia che ti rapisce sazia i cuori.
O chiave e porta del Paradiso,
fa’ che giungiamo dove di gloria sei coronata.
Amen.
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