martedì 26 aprile 2016

RICORDO DI MIO PADRE, Il partigiano Luciano



Sento il bisogno di "tornare a casa", 
nei luoghi dell'infanzia,
da mio padre, ai suoi insegnamenti,
alle mie radici
per il bisogno imperioso 
di scrollare di dosso
la polvere,
il niente assimilato vivendo
e riscoprire "le parole" 
che fecero giovani i miei anni

***
Luciano per i compagni, Sesto per l'anagrafe, è mio padre morto troppo presto e troppo giovane. Di lui ricordo il volto, il fucile a due canne, i racconti della montagna; il racconto delle notti passate all'addiaccio, di quando, insieme ad un partigiano slavo prese a fucilate una colonna di tedeschi in procinto di catturare un gruppo di combattenti rimasto intrappolato dove il fiume Nera si apre e allontana il bosco.
Un fatto realmente accaduto.
***
O capitano, o mio capitano
(O Dio, o mio Dio)
anche l’ultima battaglia è perduta.
Troppo forte è il nemico per le esigue forze
degli eroi dispersi
in rotta
sui monti dell’arcobaleno.
Dove sono i compagni e le giovani donne,
le promesse incantate,
prigioniere delle strade e delle piazze della gioventù ?
Dov’è la speranza?
Non risiede più tra di noi.
Fummo eroi in solitaria marcia verso il niente?


gsn


 http://ilpartigianoluciano.blogspot.it/

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