Quella sera, mentalmente stanco piuttosto che rientrare a casa, a Luino, presi la via delle montagne.
Prima a Sessa, sul confine Svizzero poi verso Lavena Ponte Tresa, poi non so…verso Marchirolo, credo, non ricordo bene.
Ricordo le salite, le curve e le discese tanto simili alla vita che avevo avuto. Guidare la macchina riusciva a distendermi, a riposare la mente, a vincere lo stress accumulato dopo un giorno di lavoro.
Accadeva sempre di venerdì. Girovagavo lungo la frontiera prima di rientrare a casa o partire. Certe volte decidevo per Zurigo, altre per Lugano o Locarno.
D’inverno, dopo le salite e le discese rientravo a casa. Amavo la frontiera, quel luogo messo tra laghi e monti a cavallo tra due patrie, una, quella del lavoro, l’altra, quella della casa e dei diritti civili.
“Sposati !” mi aveva detto Bice, l’anziana professoressa di lettere e filosofia conosciuta a Zurigo “ non lasciarti scappare l’A..… ”.
Una sera invitai A...… in un bar ristorante di piazza Indipendenza, a Lugano. Arrivai in anticipo.
Seduta ad un tavolo una giovane donna. Era di Barcellona e sorrideva. Era bella e sapeva di esserlo …e sorrideva.
La vita è fatta di salite e discese, di quadrivi che interrogano. Ti fermi per decidere e spesso sbagli strada .
2 commenti:
Conosco quel ristorante.. Non è detto che se nel corso della vita prendi una strada diversa sia quella sbagliata. Non è dato a sapere cosa sarebbe altrimenti successo. Il buon senso mi dice che la decisione presa è sempre quella giusta. La Svizzera è bella, ma pigra, utilizzata poco. A presto.
E' una piacevole sorpresa.
Grazie !
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