martedì 24 aprile 2007

Giovenale Nino Sassi - L’usignolo incontra un ruscello




Il giorno raccolto in cristalli di neve, imbottito dal freddo,
rinchiudeva,
nelle tane del bosco, gli animali del regno.

“Che luogo diverso” disse a se stesso.

Alberi a triangolo numerosi e coperti

correvano veloci tra le coste dei monti
mentre giù,
tra i sassi del fondo,

un ruscello filava intirizzito dal freddo.

“mio padre m’ ha lasciato per eredità le valli,
i fondi sassosi e renosi,
gli spazi ristretti ed immensi.

Nasco a nord, nel giorno più freddo
e solo a valle m’allungo ed allargo diventando caldo”

“Provengo dal campo
non per libera scelta e cerco soltanto di vivere meglio”


“Il luogo che cerchi,
quella terra promessa

non esiste nei cerchi di questa esistenza.
Ritorna alla mente un’età lontana

fatta di verde ed alberi nutrienti”


“Indicami un re, una terra

dove nessuno tradisce chi vuole cantare in libertà l’esistenza”


“Il numero degli anni che ho visto passare racconta
che tutto succede diverso e sempre uguale.
L’uomo ha imbrigliato se stesso nell’egoismo

e lotta da sempre cercando il potere”

Disse il ruscello aggiungendo:

“non sperare in quel luogo
ma conquista sudando il diritto al rispetto degli animali del bosco”

L’usignolo volò, allora, oltre il greto
verso un villaggio bianco fatto di ciminiere fumanti
e segnali tra le strade parallele ed uguali.

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