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La sera invade il calice leggero
che tu accosti alle labbra.
Diranno un giorno: - che amore
fu quello... -, ma intanto
come il cucù desolato dell'ora
percossa da stanza a stanza
dei giovani cade la danza,
s'allunga l'ombra sul prato.
E sempre io resto
di qua dalla nube smemorata
che chiude la tua dolce austerità.
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