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Scale
che non portano
da nessuna parte
scale
che salgono soltanto per scendere
è difficile orientarsi
nei dintorni del nulla.
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Luciano Erba prosegue il suo cammino “Senza bussola”, senza
certezze, («sono a est della mia ferita | o a sud della mia morte?»): unico segno
per orientarsi forse resta la traccia lasciata dalla poesia, graffio o carezza
che sia, anche se essa non sempre si rivela all’altezza del compito assegnatole
(«Non ho ancora letto una poesia | che sia all’altezza del vostro olocausto.» in
“Un giunco di palude”).
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