Era la sera di Natale racconta il maestro Grubber: “la piccola Chiesa dominava con la sua torre campanaria gli innevati tetti dell’abitato circostante, come una gallina che protegge i suoi pulcini.
Nella canonica il giovane sacerdote Josef ...Moor, di solo 26 anni, ripassava il Vangelo preparando l’omelia di quella notte. Un bussare alla porta rompe il silenzio. E’ una contadina che chiama il Parroco perché visiti un bambino nato in quella notte. Senza indugio, il sacerdote lascia il calore della sua casa e dopo una faticosa camminata in montagna giunge alla umile baita dove era nato il bambino.
Appena di ritorno, solo, solo, illuminato dal tenue chiarore delle stelle che si riflette sulla bianca coltre di neve, il Padre Moor medita sulla scena che ha appena visto.
Quel bambino, quella famiglia di contadini, quella umile casetta lo hanno impressionato.
Gli ricordano un altro bambino, un altro matrimonio, un’altra casetta in Betlemme di Giudea. Dopo la Messa di Mezzanotte padre Moor, poiché non riusciva a dormire, compose un poema che terminò scrivendo il testo di Stille Nacht.
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Stille Nacht, heilige-Nacht (notte silenziosa, notte santa)... Così comincia il più tenero dei canti natalizi. La sua melodia esprime con proprietà la unzione della Natività di un tempo, quando al centro delle commemorazioni vi era la Sacra Famiglia, gli angeli, i Magi e i pastori.
2 commenti:
Magnifica storia, non la conoscevo e neanche il nome dell'autore :((( nonostante conosca molto bene quella dolcissima melodia... ma chi non la conosce!
Grazie.
Buon Natale Serena...
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