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Cosa ti chiedo, mentre prego / Apollo vate? / Forse vino nuovo / da mescere nella pàtera? / No, non abbondanti messi di Sardegna / non mandrie della calda Calabria / non oro o avorio indiani / o le terre del Liri / piene di pace / che il fiume tocca / in silenzio, consumandole.
Io sono pago delle viti calene / le ho avute dalla dea Fortuna / qualcuno berrà in coppe d'oro / il vino che la Siria dà in offerta / saranno senz'altro amati dagli dèi / coloro che stanno sempre sull'Atlantico / a guardare, senza paura.
A me bastano l'oliva / la cicoria, un po' di malva tenera.
Questo ti chiedo / figlio di Latona / di essere felice per ciò che già possiedo / in salute / con mente integra / invecchiando serenamente.
Avendo ancora la forza di cantare.
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Quinto Orazio Flacco
Odi, I, 31
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