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Mi dicesti: “Non mi è rimasto che il tempo, dove sono bruciati tutti i miei amori”.
Mi dicesti: “Non mi è rimasto che il tempo, dove sono bruciati tutti i miei amori”.
Era un punto solo, appena, ma bastava per rompere gli specchi, per elargirti un futuro che non avevi, che non volevi. Azzurri, gli occhi, e azzurro anche il cuore, ma le tue ciglia erano una barriera insormontabile, uno sbarramento fitto di sentimenti e ragioni, utile - forse - a preservare il tuo io, da quel silenzio profondo a cui stavi andando incontro.
“Perdonami” e con una sola mano risolvesti un enigma vecchio di secoli.
Li ho ricordati dopo così tanto tempo, e dopo un repentino risveglio, quello sguardo e quella mano che accompagnarono il tuo viaggio, il tuo coraggio.
“Voglio che tu sappia…” mi dicesti poi con la voce di un vecchio giovane, con la modulazione del pazzo che sa bene cosa dice.
Ma le tue parole si ruppero sul frangivento del destino.
E lì rimasero, appese, come la sera che stava per arrivare, sola, in un cuneo di vento.
Uscii sfinita ma contenta, in fondo la vita mi aveva passato il tuo testimone, tutto tempestato di sogni, pronto a restituirmi di te ogni profumo, ogni gesto, ogni più utile persuasione.
E queste, in fondo, sono le tue parole, sulle quali io ho versato soltanto l’inchiostro dell’amore.
°…dove io non ricevo alcun restoin vita spicciola dall’esistenza,ma segno solo ciò che spendo,e spendo,tutto quello che conosco.
°…dove io non ricevo alcun restoin vita spicciola dall’esistenza,ma segno solo ciò che spendo,e spendo,tutto quello che conosco.
Il blog che leggo con maggiore piacere.
Nei suoi post è facile ritrovare pensieri profondi ed emozioni che raramente si riscontrano altrove.
Nei suoi post è facile ritrovare pensieri profondi ed emozioni che raramente si riscontrano altrove.
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