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Che cos’è dunque il tempo? Quando nessuno me lo chiede, lo so; ma se
qualcuno me lo chiede e voglio spiegarglielo, non lo so. Tuttavia
affermo con sicurezza di sapere che, se nulla passasse, non vi sarebbe
un tempo passato; se nulla si
approssimasse non vi sarebbe un tempo futuro se non vi fosse nulla, non
vi sarebbe il tempo presente. Ma di quei due tempi, passato e futuro,
che senso ha dire che esistono, se il passato non è più e il futuro non è
ancora? E in quanto al presente, se fosse sempre presente e non si
trasformasse nel passato, non sarebbe tempo, ma eternità... Questo però è
chiaro ed evidente: tre sono i tempi, il passato, il presente, il
futuro; ma forse si potrebbe propriamente dire: tre sono i tempi, il
presente del passato, il presente del presente, il presente del futuro.
Infatti questi tre tempi sono in qualche modo nell'animo, né vedo che
abbiano altrove realtà: il presente del passato è la memoria, il
presente del presente la visione diretta, il presente del futuro
l'attesa... Il tempo non mi pare dunque altro che una estensione
(distensio), e sarebbe strano che non fosse estensione dell'animo
stesso. ....
(Agostino d'Ippona, Confessiones XI, 14, 17: 20, 26; 26, 33)
(Agostino d'Ippona, Confessiones XI, 14, 17: 20, 26; 26, 33)
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