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Libro
di culto per intere generazioni, infallibile manuale del gusto e del
costume dei "ruggenti" anni Venti americani, Il grande Gatsby è il
capolavoro indiscusso di uno dei più importanti scrittori statunitensi
del Novecento. Francis Scott Fitzgerald era parte
integrante, col suo carico di difficoltà e di tragedie, dell'ambiente
descritto nel romanzo, popolato esclusivamente da ricchi newyorchesi che
passano da una festa all'altra e da una sbronza all'altra in una sorta
di perenne baldoria, con la musica, le chiacchiere e le risate a coprire
i sordi brontolii che preannunciano il disfacimento di un mondo.
Jay
Gatsby è insieme uno degli artefici e la prima vittima di quel mondo:
povero e senza prospettive, ha lottato duramente, con tutti mezzi leciti
o illeciti, per arricchirsi e conquistare un posto di prestigio nella
buona società; ma lo ha fatto soltanto per amore, per riconquistare
quella Daisy che tempo prima lo aveva respinto proprio per la sua
povertà, preferendogli il ricco e perfido Buchanan. L'io narrante, Nick Carraway,
segue con preoccupazione e partecipazione lo svolgersi della partita
fra i due uomini, intuendo le forze oscure che si scatenano nel loro
animo, e avvertendo con chiarezza che Gatsby è destinato a soccombere.
Ma
al suo destino di tragedia, che pare stabilito da qualche dio invidioso
dell'antica Grecia, nessuno può opporsi. Col grande Gatsby morrà un
sogno, che per lui è solo un sogno d'amore, ma che nel suo fallimento
rivela spietatamente la faccia oscura del Sogno Americano.
(Repubblica.it)
.(Repubblica.it)
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Francis Scott Key Fitzgerald
(Saint Paul, 24 settembre 1896 - Hollywood, 21 dicembre 1940) è stato
uno scrittore e sceneggiatore statunitense, autore di romanzi e
racconti. È considerato uno fra i maggiori autori dell'Età del jazz e,
per la sua opera complessiva, del XX secolo.
Faceva parte della corrente letteraria della cosiddetta Generazione perduta, un gruppo di scrittori americani nati negli anni 1890 che si stabilì in Francia dopo la prima guerra mondiale.
Scrisse quattro romanzi:
Il suo primo romanzo, Di qua dal paradiso, uscì nel 1920, seguito da Belli e dannati (1922) e da Il grande Gatsby (1925). Dopo alcuni anni di silenzio, tornò al romanzo con Tenera è la notte (1934) e con Gli ultimi fuochi, rimasto incompiuto e pubblicato postumo nel 1941. Tra le numerose raccolte di racconti, da ricordare Storie dell'età del jazz (1922) e La sveglia (1935). Da segnalare, infine, i saggi di L'età del jazz (usciti postumi nel 1945).
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